Payback sui dispositivi medici: di cosa si tratta?

Spieghiamo per punti la questione del payback sui dispositivi medici

Il payback sui dispositivi medici è un meccanismo introdotto in Italia per contenere la spesa sanitaria relativa ai dispositivi medici. In parole semplici, prevede che le aziende che vendono dispositivi medici alle Regioni siano tenute a rimborsare una parte dell'eccedenza di spesa sostenuta dalle stesse Regioni, se questa supera un tetto stabilito a livello nazionale.

Economia e sanità

Cosa sono i dispositivi medici

Sono strumenti o apparecchiature utilizzati per la diagnosi, il trattamento o la prevenzione di malattie o condizioni mediche. Sono utilizzati in una vasta gamma di contesti, dagli ospedali e dagli ambulatori medici alle case degli individui. Sono protesi, impianti, strumenti chirurgici, apparecchiature di monitoraggio, prodotti per le diagnosi.

Come funziona il payback

Ogni anno viene definito un tetto di spesa per i dispositivi medici, pari al 4,4% del Fondo Sanitario Nazionale (FSN).

Se le Regioni superano questo tetto, le aziende del settore sono chiamate a contribuire al rientro del deficit, rimborsando il 50% dell'eccedenza.

Il calcolo del payback avviene su base consuntiva, tenendo conto dei dati di costo registrati dalle Regioni.

Obiettivo del payback

L'obiettivo principale del payback è quello di razionalizzare la spesa sanitaria per i dispositivi medici, garantendo comunque l'accesso a questi prodotti da parte dei cittadini che ne necessitano.

In teoria, il meccanismo dovrebbe incentivare le aziende a contenere i prezzi e le Regioni a fare un uso più efficiente dei dispositivi medici.

Critiche al payback

Il payback è stato oggetto di diverse critiche da parte delle aziende del settore, che lamentano un impatto negativo sulla loro redditività e sulla capacità di innovazione.

Inoltre, alcuni esperti ritengono che il meccanismo possa creare distorsioni nel mercato e penalizzare l'adozione di nuove tecnologie mediche.

Pronunciamento della Corte Costituzionale

Il 22 luglio 2024, la Corte Costituzionale ha dichiarato legittimo il payback, pur riconoscendone le criticità.

La Consulta ha sottolineato che il meccanismo rappresenta un contributo "solidaristico" da parte delle aziende, volto a garantire la sostenibilità del sistema sanitario in un contesto di risorse limitate.

Futuro del payback

Al momento il payback resta in vigore. Tuttavia, il dibattito sul suo futuro è ancora aperto. Sono in corso diverse discussioni per trovare soluzioni alternative che permettano di contenere la spesa sanitaria per i dispositivi medici senza penalizzare eccessivamente le imprese e l'innovazione.

Data di pubblicazione: lunedì 22 luglio 2024
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